Il giorno in cui nacque la Francia


Il re si riposa.
Sotto un frassino, spoglio delle armi, prende il suo pranzo di pane e di vino.
Davanti a lui, in buon ordine, l’esercito marcia verso occidente.
Si tratta di superare il ponte di Bouvines. Poche assi e qualche pietra sul fiume Marcq, oltre 200 chilometri a nord di Parigi e a metà strada tra Tournai e Lille.
Un ponte stretto, e pericoloso: se il nemico sorprende l’armata a mezza via,
cosa sarà della Francia? Forse il dragone imperiale schiaccerà il giglio capetingio?
E i leoni inglesi calpesteranno l’orifiamma, il rosso vessillo di Saint-Denis?

Filippo II pranza a pane e vino, stanco per la cavalcata e le armi portate tutto il mattino.
L’aria è calda e bella, il cielo limpido; è una splendida domenica di luglio.
Lì vicino c’è la piccola chiesa di S. Pietro, quasi a guardia del ponte e del destino.
Il nemico non è troppo lontano, verso oriente.
«Domani ci sarà battaglia», pensa il re, ma si sbaglia.
Ancora non sa che, quel giorno, cadrà da cavallo.

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La battaglia di Bouvines
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